Vi siete mai chiesti come noi, giovani italiani vediamo il nostro futuro post – universitario? Il nostro cantante Daniele Silvestri risponderebbe con “Precario è il mondo” e, credetemi, mai canzone fu più vicina al vero per i giovani del Bel Paese.
Probabilmente penserete che, attraverso l’Università, l’inserimento nel mondo del lavoro per noi come per voi, sia agevolato. Non avete tutti i torti. Infatti l’Università ci prova: in molti corsi di laurea il tirocinio formativo (internship) è obbligatorio, in altri è solo facoltativo , in entrambi i casi comunque non è retribuito! Riguardo poi agli studenti della facoltà di Lettere e Filosofia è ancora più difficile che trovino un tirocinio veramente
attinente ai propri studi e, anche quando succede è raro, rarissimo, che siano tanto fortunati da riuscire ad essere assunti. Anche l’UE ha dichiarato il record negativo, a novembre scorso, per la disoccupazione giovanile in Italia: il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è schizzato, a novembre, al 37,1% dal 36,5% di ottobre e l’indagine Excelsior dell’Unioncamere ha rilevato nella sua ultima indagine che solo il 12% in Italia viene assunto una volta termiato. Anni bui e difficili insomma.
È frustrante… Tuttavia, qualche volta, nonostante tutto, l’esperienza di un internship è degna di chiamarsi tale Qualche volta il lavoro che fai rientra nelle tue competenze e, pur non dando speranze future, ti forma davvero nel campo in cui sogni di lavorare un giorno.
Qualche volta, ti trovi a lavorare con persone meravigliose che ti apprezzano e che continueranno ad apprezzarti anche quando quel periodo sarà terminato, coinvolgendoti nelle loro nuove iniziative.
Questa è la migliore retribuzione che possiamo ricevere nella condizione precaria di oggi.
È quello che è capitato a me. E questo è anche il motivo per cui adesso sto scrivendo su questo blog. Sono Federica, studentessa di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Firenze che ha avuto la fortuna di fare un ‘internship’ presso la Syracuse University a Firenze nel Dipartimento di Italiano con la coordinatrice Loredana Tarini. Consisteva nell’ organizzare e gestire informazioni accademiche ed extra-curriculari agli studenti della SUF, facilitarli nella vita di ogni giorno . Mi è piaciuto lavorare per loro. Conoscerli, instaurare amicizie internazionali, sentirmi utile. Ho imparato cosa è il sacrificio, l’impegno. ho visto da vicino come un’insegnante costruisce la sua lezione di Lingua Italiana per i propri studenti Ho avuto la fortuna di fare questa esperienza in un’università nel cui ‘backstage’ si respira dedizione, si fa lavoro di squadra e si incontrano persone sempre disponibili pronte ad aiutarsi l’una con l’altra.
Qualche volta succede!
Grazie Syracuse University in Florence!