FIRENZE, 1 APRILE 2014
Dacia Maraini parla alle nuove generazioni americane e italiane al Gabinetto Vieusseux nell’ambito di “Scrittori d’Italia” ciclo di conferenze dedicate agli studenti americani a Firenze, lezioni di letteratura italiana promosso dal Gabinetto Vieussseux, dalla Syracuse University in Florence e dalla Fondazione Palazzeschi (di cui abbiamo ampiamente parlato nel post del 13 /01/ 2014 “Circulating Ideas … )
“Sapevate che su Wikipedia alla voce ‘scrittori italiani’ non appare nessun nome femminile? bisogna andare alla sottocategoria ”Italian Women writers’ e che nell’elenco dei premi Nobel della Letteratura italiani ci sono tutti eccetto Grazia Deledda?”
Così ha esordito la nota scrittrice rivolgendosi alla sala gremita di studenti americani /italiani e appasssionati lettori fiorentini. La Maraini ha coniugato il ciclo (Scrittori d’Italia) al femminile e con la semplicità incisiva che la contraddistingue ha parlato delle scrittrici del ‘900 definendole le sue ‘madri letterarie’
Anna Banti, Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Lalla Romano, Annamaria Ortese.
“E’ avvilente che oggi vi siano ancora queste differenze di genere, dobbiamo impegnarci affinchè es. Alda Merini , Amalia Rosselli, Patrizia Cavalli o Mazzucco e Mazzantini vengano storicizzate in una sottocategoria Con il consueto piglio assertivo conclude: “Basta con la “letteratura femminile”, puntiamo al riconoscimento sociale dello stile personale”
Gli studenti della SUF hanno apprezzato molto la conferenza in particolare per una riflessione della Maraini che ci è molto cara, quella sulla lingua: la lingua non è solo un veicolo di significati ma uno strumento per creare la propria identità. Attraverso la lingua si rivendicano le radici del popolo di appartenenza, si sedimentano gli elementi fondanti di una nazione, si vivono i valori condivisi di ieri e di oggi e si prepara il paese di domani .