8 Marzo: Giornata della Donna dopo “One Billion Rising”

FESTADONNA8In Italia come in molte altre parti del mondo, l’ 8 Marzo si celebra la Giornata della Donna.

Quest’anno forse avrá un sapore diverso dal solito.

Non mancherá il simbolo della giornata, le mimose che in questo periodo fioriscono per annunciare la primavera imminente. I gialli rametti tappezzeranno il paese: supermercati, fiorai, uffici e case. Verranno regalati alle amiche       come      segno   di
solidarietâ   femminile e      dagli

uomini a mamme, sorelle, amiche, colleghe per festeggiare la giornata a loro dedicata.

Questa ricorrenza ha ormai assunto i connotati della Festa della Mamma o di San Valentino: la donna reciterá da protagonista il ruolo, per un giorno all’anno, della dea adorata dai suoi “fedeli” maschi.

Nel corso del tempo,  l’ origine politica e sociale di questa festa nazionale é andata sbiadendosi. La data commemora infatti due avvenimenti accaduti al di fuori dell’Italia, uno negli Stati Uniti e l’altro nella grande Russia.

L’8 Marzo del 1857 le operaie di una fabbrica di abbigliamento a New York city decisero di proclamare il primo sciopero della storia che portó alla costituzione del primo movimento femminile statunitense.

Sessanta anni dopo, durante la rivoluzione in Russia, le donne russe organizzarono anch’esse uno sciopero chiamato poi ” del pane e della pace”.

Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1945,  l’Unione Donne Italiane* a cui facevano riferimento le donne del partito Comunista, Socialista e della sinistra democristiana, decisero che l’8 Marzo doveva diventare la giornata in cui celebrare le conquiste sociali delle donne e il loro contributo alla formazione della nuova societā  post bellica piú equa e giusta.

Quasi 70 anni dopo, la paritá dei diritti uomo/ donna é ancora lontana,  l’evento flash-mob globale del 14 Febbraio scorso, “One Billion Rising” lo testimonia purtroppo nel suo aspetto più doloroso e retrivo, con la violenza da parte degli uomini sulle donne in aumento.

Cosa dobbiamo fare?

Continuare ad escludere tutti gli uomini, senza distinzione, nella lotta per l’affermazione dei  propri diritti? Oppure, visto che la violenza non fa differenze di genere, accogliere la proposta di OBR?

E ‘ arrivato il momento di elaborare e creare un nuovo paradigma d’azione piú efficace contro la violenza, la povertâ e la guerra.

OBR potrebbe essere il primo passo verso il raggiungimento di una societá dell’uguaglianza, del benessere e della pace.

Con questo obiettivo in mente allora accettiamo senza la nostra mimosa l’ 8 Marzo, se non altro per rispetto delle tante donne che si sono sacrificate per una società oggi migliore!

RIFERIMENTI

* UDI-Unione Donne Italiane : www.udinazionale.org

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